04/2024 Sistema di pannelli fotovoltaici per il "Centro Effata" per minori sordomuti
Abbiamo donato un sistema elettrico composto da 15 pannelli fotovoltaici da 250w e 24 volt ciascuno oltre al sistema di cablaggio , batterie etc. al "Centro Effata" della periferia sud di Ouagadougou, che ospita come collegio permanente minori indigenti sordomuti (età da 6 a 13 anni) per una educazione scolastica, sociale e ludica.
Carissimi amici di SOLIDAS ONLUS,
vengo a voi con una breve presentazione del nostro Centro (Centre Effata Ludovic Pavoni) e con una richiesta specifica, di cui abbiamo veramente bisogno in questo tempo.
Innanzitutto, una presentazione del nostro Centro.
Da più di 11 anni, esattamente dal settembre del 2012, funziona in Burkina Faso un Centro che accoglie bambini sordi, con annessa all’interno una scuola primaria (la nostra scuola elementare, ma di 6 anni) che accoglie bambini sordi e udenti insieme. Il numero degli alunni è arrivato anche ad essere nel passato di 155, di cui la metà sordi. Quest’anno sono 152 di cui 65 sordi. Di questi sordi la maggior parte, 42, vivono qui al Centro, accolti e seguiti dai nostri educatori, formati per questo.
Il centro è nato per aiutare i bambini sordi che non hanno altra possibilità di una istruzione e che sono lontani dalla città di Ouagadougou, dove ci sono altre scuole per sordi. Chi è nel villaggio non ha una scuola o un centro che li accoglie. Il nostro è stato il primo. Per questo dal 2012 abbiamo accolto da tutte le parti del Burkina bambini e bambine dai 6 ai 13 anni che non hanno mai frequentano la scuola perché impossibilitati a seguire le lezioni.
I nostri insegnanti imparano la lingua dei segni da alcuni formatori, che ci sono in Burkina. Inoltre, abbiamo il supporto e l’aiuto della scuola cattolica del Burkina. Il programma è lo stesso di ogni scuola statale o privata del Burkina, con la difficoltà che non possono sentire e seguire le lezioni come i loro compagni. Anche i bambini non sordi, che noi chiamiamo appunto udenti, imparano la lingua dei segni, così possono interagire con i loro compagni. Si apre per loro una possibilità in più nella loro vita: potranno fare da interpreti per chi è sordo e deve vivere, lavorare, nella società.
Il nostro centro, con annesso la scuola primaria, è nato per volontà della Congregazione pavoniana, (Figli di Maria Immacolata, Pavoniani) che in Italia nel passato ha sempre aiutato i sordi, fin dalla sua nascita (1847). Oggigiorno in Italia, fortunatamente, sono poche le persone sorde. Viceversa, qui in Burkina sono più della media degli altri paesi africani. Come mai? La maggior causa è la meningite, che non è coperta da dei vaccini, soprattutto nei più lontani villaggi del paese. Altra causa è la notevole diffusione, purtroppo, della malaria che, se non è curata bene durante la gestazione, può portare il bambino alla sordità. Il tutto è aumentato dalla povertà di tante famiglie che impedisce loro di avere una alimentazione sana e sufficiente a vincere le malattie.
Alle famiglie che ci portano i bambini per il collegio, (Casa-famiglia Lodovico Pavoni) e che sono sordi, noi domandiamo un piccolo contributo per il sostentamento. Questo contributo serve per il 25% delle spese. E il resto? Ci pensa la Provvidenza. La Congregazione pavoniana non è ricca da poter sostenere scuole e centri come il nostro, ma nello stesso tempo non possiamo domandare alle famiglie, già povere, di darci il necessario per mantenere i loro bambini. Per questo ci vengono incontro dei volontari, degli amici, che ci aiutano. Alcuno hanno il coraggio di venire tra noi e di rimanerci magari un mese o più per aiutarci nelle attività con questi bambini. Altri ci aiutano economicamente dandoci la possibilità di sostenere le rette delle famiglie.
Un anno una famiglia non aveva re-iscritto il bambino all’anno scolastico seguente. Presi il telefono e chiamai il papà del bambino e gli domandai perché non lo avesse iscritto per continuare nel secondo anno di scuola. Mi disse: “Padre, non ho nemmeno i soldi per gli altri figli “normali”, dove prendo i soldi per questo sordo?”. Gli risposi di portare il bambino ugualmente, senza pagare niente, che ci avremmo pensato noi, e che non era giusto lasciare il bambino senza istruzione solo perché sordo!
Ecco quello che cerchiamo di fare con l’aiuto di Dio e di tanti suoi collaboratori che, nel silenzio, fanno del bene a chi più ne ha bisogno. Grazie a tutti quelli che vogliono entrare in questo grande e bel progetto, “dettato dal cielo”.
Dopo questa presentazione vengo ora a descrivervi alcuni dei bisogni imminenti che abbiamo in questo periodo. Da febbraio a fine giugno in Burkina fa molto caldo, troppo caldo (per me), per cui tante persone, non solo il sottoscritto, usano i condizionatori in casa, almeno chi ne ha la possibilità economica. La conseguenza è che la rete che porta l’elettricità non è sufficiente a coprire la domanda, per cui per tante ore, durante il giorno e anche durante la notte, non c’è corrente elettrica. Già dall’inizio noi abbiamo pensato a fornire le nostre strutture di un impianto fotovoltaico, ce però ha già dovuto subire degli interventi di ammodernamento e di sostituzione delle batterie, di tipo vecchio, con quelle più forti al litio.
Proprio in questi giorni io ho chiesto al nostro elettricista quale fosse l’intervento necessario perché abbiamo la corrente necessaria anche durante la notte. In caso contrario parte il gruppo elettrogeno che “si ubriaca” con una quantità enorme di gasolio, per cui la spesa si moltiplica. Vi metto come aggiunta un preventivo fatto oggi per aumentare la portata del fotovoltaico e risolvere almeno questo problema.
Si, perché in realtà è sopraggiunto un altro grippo problema, che richiede un intervento ben più sostanzioso, e per il quale sto ancora cercando i finanziamenti. Nel nostro centro abbiamo anche una “boulangerie”, un forno, che va a legna e che offre a noi e ad altri clienti dell’ottimo pane (baguette). Per questo forno, con molte macchine anche grandi, è stato necessario creare un altro gruppo di pannelli solari e di batterie per il funzionamento, soprattutto durante la notte. Il pane si produce in prevalenza di notte. Proprio in questi giorni 20 delle 28 batterie hanno smesso di funzionare, e dobbiamo pensare alla loro sostituzione. Almeno per informazione vi mando anche questo preventivo e poi magari … trovate qualche anima generosa che ci aiuta!!!
I preventivi sono fatti in franc.cfa, la moneta locale. Il valore è il seguente: 1 € = 655,957 f.cfa.
Quindi il primo preventivo, quello che chiedo a voi, è di 1.500.000 f.cfa che corrisponde a 2.286,73 €. Poco più di 2.000 € quindi. Poi nella spedizione del finanziamento, dall’Italia a qui ci vanno le spese che la banca si prende…. Come ovvio.
Io vorrei innanzitutto ringraziarvi per quello che potete fare per voi e se avete bisogno di qualche altra notizia, non fate che chiedere.
Un augurio di una felice Pasqua e di ogni ben per tutti voi e le vostre famiglie nella vota di ogni giorno.
P. Flavio Paoli,
Saaba 25 marzo 2024
04/2024 Pozzo di Gadghin
Abbiamo rimesso completamente funzionante il pozzo per l‘acqua potabile del quartiere di Gadghin (villaggio di Rapadama v9) est di Koupela (N.12*10’1,6”==W.00*00’46”).
Il pozzo era inutilizzabile da 11 mesi per rottura dei componenti di recupero acqua e marcescenza delle vecchie tubazioni interrate a 51 mt. di profondità.
Serve a 1208 persone (delle quali, 62 sono gruppi famigliari) per alimentazione, irrigazione orti, beveraggio animali, lavori di costruzione.
(finanziamento ripristino ricevuto da Francesca Pace - Rm)
03/2024 Pranzo speciale per 300 bimbi indigenti
Abbiamo offerto un pranzo speciale, ricco di carne, verdure, frutta e bibite, a trecento bimbi indigenti che frequentano ogni giorno la mensa allestita da suor Sabine, presso il collegio Snt. M. Goretti di Tampouy (periferia nord di Ouagadougou).
(sostegno economico donatoci da Valeria di Monghidoro - Bo)
02/2024 Donazione di due tonnellate di riso e mais bianco
Abbiamo acquistato due tonnellate tra riso e mais bianco, per 30 famiglie di sfollati accampati nella periferia di Kaia. Questo cibo dovrebbe consentire loro il minimo di sostentamento alimentare per 30 giorni.
Le persone sfollate in Burkina sono ormai due milioni (10% della popolazione totale), cifra destinata ad aumentare: è di questi giorni la notizia di due violenti attacchi a edifici religiosi di culto mussulmano e cristiano, con vittime, il cui scopo principale è di impaurire gli abitanti costringendoli a lasciare abitazioni e lavoro dei campi per impossessarsi del terreno che sarà poi destinato alla creazione di nuove miniere per l’estrazione dell’oro.
Le persone costrette così a concentrarsi verso il centro del paese, attorno a periferie di centri abitati, senza lavoro ed attività, passano la gran parte della giornata a chiedere il minimo di sostentamento alimentare davanti a sedi di Caritas, Ong ed Onlus rimaste ancora attive sul territorio.
TRADUZIONE
Le famiglie indigenti festeggiano, grazie a voi!
Le feste di fine anno sono momenti di grande allegria, convivialità e gioia! È il tempo dei grandi banchetti e dell'abbondanza sulle nostre tavole, abbiamo spesso difficoltà a scegliere cosa mangiare dal menu delle feste per via della varietà e della qualità. È anche il tempo del ricongiungimento familiare.
Questa gioia , per molte famiglie del Burkina Faso è diventata un sogno difficile da realizzare: ci sono più di 2 milioni di famiglie sfollate che dopo gli attacchi terroristici hanno perso tutto. Da diversi anni, infatti, queste migliaia di famiglie hanno a malapena accesso ad un pasto al giorno e vivono di aiuti umanitari. Non conoscono più l'atmosfera spensierata, i gustosi pasti delle feste e nemmeno quelle gioiose riunioni con i loro cari . Queste famiglie di sfollati interni, fuggite dai loro villaggi e accolte in città come Kaya, combattono quotidianamente per la richiesta di cibo.
Le settimane che hanno preceduto il Natale e il Capodanno 2024 sono state segnate da momenti dolorosi in cui lo spettacolo della fame si è mostrato ben visibile e insopportabile. Molte donne sfollate hanno trascorso intere giornate davanti alle porte di alcune ONG, tra cui la Caritas (OCADES), chiedendo aiuti alimentari per servire qualche pasto alle famiglie e soprattutto ai figli. Purtroppo, data l’entità dei bisogni umanitari in città, non tutte queste donne hanno trovato risposte favorevoli alle loro necessità.
Grazie ad una donazione dell'associazione SOLIDAID, che si è dimostrata molto sensibile alla nostra allerta, siamo riusciti a distribuire 30 sacchi di riso da 25 kg e 43 sacchi di mais da 25 kg e questo ha permesso a 30 famiglie di sfollati di sfamarsi per un mese.
Nonostante la modesta entità della nostra donazione, i beneficiari hanno espresso migliaia di auguri, benedizioni e ringraziamenti ai donatori di SOLIDAID e a tutti i suoi benefattori. Ci siamo sentiti come se avessimo dato loro tutto l'oro del mondo!
Grazie alla fratellanza universale, le famiglie in difficoltà tornano a sorridere e trovano la forza di essere più resilienti di fronte a questa grave crisi.
Kaya, febbraio 2024
Abate Adelphe ROUAMBA OCADES CARITAS KAYA
(donazione grazie al supporto di M.C. Vitale)
02/2024 Pozzo con recupero acqua potabile ad energia solare per famiglie di sfollati
Abbiamo sostenuto e finanziato un pozzo d’acqua potabile per il recupero dell’acqua potabile a circa 50 mt. di profondità, dotandolo di pannelli fotovoltaici, di una pompa elettrica sommersa e di un silos esterno per accumulo acqua (ad uso questo di irrigazione orti del terreno adiacente), il tutto a beneficio di alcune centinaia di famiglie di sfollati provenienti dai territori del nord Burkina, in fuga da atti di terrorismo, stanziatisi alla periferia nord/est della cittadina di Kaia.
(supporto finanziario al progetto pervenutoci dai coniugi Auregli di Bologna e da Biagio P. di Roma)